Riprendendo la letteratura diacritica dei viaggiatori del ‘700 che dedicavano almeno un giorno alla visita della città medievale e moderna, prima di scendere nella valle, accompagnati dalle “guide” del tempo che quasi li obbligavano a tale percorso, che comprendeva innanzitutto la Cattedrale, dove era custodito il Sarcofago di Fedra, e la Biblioteca Lucchesiana – nonostante il loro disappunto di non potersi recare subito a vedere i templi e le altre antichità immerse nel paesaggio storico-, si è ritenuto storico per eccellenza, dove si trovano varie tipologie di beni culturali (architettonico, bibliografico, archivistico, archeologico, storico artistico, paesaggistico), datate dal V secolo a.C. al XX secolo, e il suo collegamento, attraverso due percorsi individuati del sistema viario medievale ( Via Saponare – Piano Barone), con l’altro asse storico, dove sono ubicati alcuni edifici religiosi – chiese e conventi – riferibili ai secoli XVII e XVIII, che custodiscono opere d’arte di notevole interesse culturale. Fra questi citiamo gli ex Conventi di San Domenico, oggi sede del Palazzo di Città, e quello del PP. Filippini, auspicabile sede di un museo di arte contemporanea, che al momento ospita parte delle raccolto medievali e moderne dell’ex Museo Civico dal 1955 cedute in uso perpetuo allo Stao. Di queste fanno parte dei dipinti datati dal XVI al XXsecolo ( Butafoco, Novelli, Provenzani, Fra Felice Padre Fedele Politi),  fra cui quelli della collezione sonata (centro dipinti di Francesco Lo Jacono, allievi ed epigoni).